Machu Picchu: la città perduta che (forse) non fu mai una città

Immaginate di immergervi in una misteriosa e ormai perduta cultura: eh no, non sto parlando della leggendaria Atlantide, di cui tante speculazioni sono state fatte, bensì degli Inca! Di questo popolo poco si sa anche oggi, ma una cosa è certa: hanno lasciato il segno nella storia, e lo hanno fatto in maniera “esagerata”! Chiunque si sia trovato nella perduta città di Machu Picchu non può che confermare lo stupore:

«Nella varietà dei suoi incanti e nella potenza del suo fascino, non conosco altro luogo al mondo che possa paragonarsi a questo.»

Parole intense di Hiram Bingham, il temerario esploratore statunitense che nel 1911 si spinse nel cuore delle Ande, a altre 2000 metri di altezza, rivelando al mondo qualcosa di straordinario, noto fino ad allora solo agli abitanti locali. La scoperta è stata talmente stravolgente da portare l’UNESCO a dichiarare il sito patrimonio dell’Umanità nel 1983. Il sito, inoltre, è annoverato tra le sette meraviglie del mondo moderno!

Beh, in realtà documenti rinvenuti nel 2008 ridimensionano Bingham, dimostrando come nel secolo precedente un occidentale battè terra a Machu Picchu. Si tratta di un cercatore di fortuna tedesco che, con il beneplacito del presidente di allora, fondò la Companhia Anonima Exploradora de las Huacas del Inca per l’esportazione delle ricchezze depredate dal sito, sotto versamento di una imposta pari al 10 %. Secondo alcuni, fu proprio lui a ispirare il famosissimo personaggio di Indiana Jones!

Pensate che Machu Picchu è il terzo sito archeologico più grande al mondo. Il fuoriclasse? È in Italia, e si trova all’ombra di un vulcano che tanto ha ispirato. Non hai ancora capito? Pompei!

Il sito di Machu Picchu incarna tutto ciò che affascina della storia passata: mistero, ingegno architettonico, che si integra simbioticamente con una natura imponente e dominante, e lo stupore!

In realtà, presumibilmente, non si trattava di una vera città. Studi archeologici e documentali hanno fatto emergere come si trattasse di una specie di luogo di villeggiatura estiva esclusivo, che poteva accogliere tra le 750 e 1000 persone.

Con il collasso dell’impero inca, favorito dall’arrivo degli spagnoli, Machu Picchu iniziò a perdere prestigio: la manovalanza, approfittando del periodo di debolezza, lasciò la città, cui seguirono le famiglie nobili. La zona però non rimase mai completamente disabitata, anche se fu un processo che fece entrare la città in un limbo, nell’attesa di tornare, in qualche modo, ai fasti di un tempo!

Dunque, prova a immaginare con me: ti trovi in un luogo sperduto, dove domina solo il silenzio. Percepisci la brezza sul tuo volto, aria pulita e leggera da sembrare quasi impenetrabile, ma davanti a te un costone di roccia, si erge prepotentemente lui, quasi a volere toccare il cielo, e lei, Machu Picchu, che come un buco nero nello spazio, ti risucchia in una dimensione lontana e ignota, le lancette dell’orologio portate indietro … provi pace!

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